Guanti in lattice, nitrile o vinile? Ecco la scelta migliore per te.
Vantaggi e svantaggi nell'utilizzo dei vari tipi di guanti monouso.
Nel campo dei dispositivi di protezione individuale (DPI), la scelta del guanto monouso giusto è fondamentale per garantire sia la sicurezza di chi li indossa che l’efficienza del processo. Tra le opzioni più diffuse troviamo guanti in lattice (gomma naturale), in nitrile (gomma sintetica) e in vinile (cloruro di polivinile – PVC). Sebbene tutti e tre abbiano funzioni simili — ovvero fungere da barriera tra la pelle dell’operatore e un potenziale contaminante — differiscono notevolmente in termini di materiali, prestazioni, comfort, costi e condizioni d’uso ottimali. Di seguito esaminiamo, in modo tecnico e comparativo, i vantaggi e i limiti di ciascuna soluzione, proponiamo suggerimenti applicativi e incluse “minicasi studio” tratti da studi scientifici.
Guanti in lattice
Materiale e caratteristiche generali
I guanti in lattice sono realizzati in gomma naturale, estratta dalla linfa dell’Hevea brasiliensis, o detta anche “Albero della gomma”, pianta nativa dell’Amazzonia, ma esportata anche nel Sud-est asiatico e nell’Africa tropicale.
Questi guanti sono da tempo utilizzati soprattutto in ambito medico e sanitario, data la loro elasticità, aderenza e sensibilità al tatto. Essendo esso un materiale naturale, i guanti in lattice possono essere biodegradabili (in condizioni appropriate) e risultano confortevoli al polso.
Vantaggi
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Ottima sensibilità al tatto e aderenza: la gomma naturale consente un buon livello di manualità, utile per lavori che richiedono precisione (es. procedure mediche, odontoiatriche).
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Comfort e adattamento alla mano: spesso i guanti in lattice sono molto aderenti e permettono una buona mobilità.
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In alcuni casi, buon livello di protezione contro micro‐organismi (se conformi agli standard specifici di riferimento). Per esempio, uno studio ha suggerito che le prestazioni di protezione dei guanti in lattice in condizioni “non stressate” sono paragonabili a quelle dei guanti in nitrile. PubMed
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Materiale naturale → potenziale vantaggio ambientale rispetto a polimeri sintetici, quando vengono smaltiti in modo consono e adeguato secondo le disposizioni in materia di raccolta differenziata.
Svantaggi
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Una delle casistiche più ricorrenti è quella delle allergie al lattice. Alcune persone presentano intolleranza alle molecole del lattice naturale, il che può rendere questo genere di guanti non adatto in contesti dove l’operatore è sensibile, intollerante o allergico.
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Resistenza chimica limitata: rispetto al nitrile, il lattice ha performance inferiori per quanto riguarda la resistenza a solventi organici, oli, alcuni agenti chimici aggressivi.
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Possibilità di rottura o lacerazione più frequente rispetto a materiali progettati per alta resistenza (in certi contesti). Ad esempio, uno studio ha rilevato che il nitrile aveva un tasso di rottura inferiore in condizioni di stress rispetto al lattice. PubMed
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Costo competitivo rispetto ad altre soluzioni?
Dipende, ma in alcuni mercati il lattice è più economico rispetto al nitrile ad alte prestazioni — tuttavia, la scelta può essere influenzata da normative o esigenze allergiche.
Usi consigliati
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Procedure mediche / odontoiatriche / infermieristiche dove la sensibilità tattile è fondamentale e non ci si aspetta forte esposizione a solventi o agenti chimici aggressivi.
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Attività di laboratorio leggere, manipolazione di strumenti dove precisione e maneggevolezza sono fondamentali.
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Ambienti in cui l’operatore non ha sensibilità al lattice e non è prevista esposizione a rischi chimici o meccanici elevati.
Casi studio / evidenze
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In uno studio condotto su 5.510 guanti di esame (1.464 nitrile, 1.052 lattice, 1.988 vinile/copolimero), i guanti in nitrile hanno presentato il tasso di fallimento più basso (1,3 %), seguiti da lattice (2,2 %) e vinile/copolimero (8,2 %) sotto condizioni di stress simulate. PubMed
Interpretazione: anche se il lattice ha performato bene, il nitrile in condizioni estreme risulta essere più protettivo.
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In uno studio focalizzato sulla permeazione chimica simulata, il lattice è risultato “meno influenzato dal movimento” rispetto al nitrile per un solvente organico (etanolo) dopo simulazione di movimenti ripetuti della mano: “ultimamente, i guanti in lattice hanno superato nitrile e vinile in questi test che valutano la permeazione chimica in funzione del movimento” è il commento degli autori. PMC
Interpretazione: se la mansione comporta molti movimenti ripetuti ma non esposizione elevata a sostanze aggressive, il lattice può essere un’opzione valida.
Guanti in nitrile
Materiale e caratteristiche generali
I guanti in nitrile sono realizzati in gomma sintetica (nitrile butadiene rubber, NBR) o suoi derivati. Sono stati sviluppati per offrire un’alternativa latex-free adatta a operatori con sensibilità o allergia al lattice, ma con prestazioni e protezione elevati contro i rischi meccanici e chimici. Rispetto al lattice, i guanti in nitrile offrono generalmente maggiore resistenza a punzonature, strappi e molti agenti chimici. Kogler Truck Mattress
Vantaggi
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Alta resistenza meccanica: ottima resistenza a fori, tagli e strappi rispetto a lattice e vinile. Uno studio ha mostrato che in condizioni “in uso” i guanti nitrile avevano tassi di fallimento inferiori. E se avessi necessità di una protezione ancora maggiore senza rinunciare alla manualità, puoi provare i nostri guanti in nitrile diamantati da 8,5g o i guanti in nitrile professionali da 6g.
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Maggiore resistenza chimica: buona protezione contro oli, solventi, agenti corrosivi (variabili in base allo spessore e qualità del guanto). harmonycr.com
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Assenza di lattice → i guanti in nitrile sono latex-free, ideali per gli operatori che hanno dimostrato o sviluppato un’allergia al lattice.
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Idonei all’uso in contesti ad alto rischio di contaminazione, virale oppure chimico. Infatti i guanti in nitrile sono la scelta preferenziale in ambienti ad alto rischio.
Svantaggi
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Costo mediamente più alto rispetto a lattice o vinile, soprattutto per prodotti di alta qualità, di spessore maggiore o finiture particolari.
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Comfort, sensibilità tattile e mobilità possono in alcuni casi risultare leggermente inferiori rispetto al lattice, se il materiale è “rigido” o spesso. Ad esempio, alcuni operatori preferiscono ancora il lattice per la “vestibilità”. ajicjournal.org
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Non biodegradabili come il lattice → va considerato che devono essere correttamente smaltiti, in quanto non sono un prodotto naturale, ma derivanti da gomma sintetica.
Usi consigliati
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Ambienti sanitari, ospedalieri, laboratori dove è richiesta barriera elevata contro agenti biologici o chimici.
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Settore industriale, meccanico, automotive, cucine, ristoranti, ho.re.ca. dove l’operatore entra in contatto con oli, grassi, solventi, detergenti aggressivi.
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Situazioni in cui l’operatore ha sensibilità o allergia al lattice e necessita di una valida e sicura alternativa.
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Procedure che richiedono una buona resistenza alla perforazione e strappo, magari con oggetti taglienti o strumenti appuntiti.
Casi studio / evidenze
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Nell’analisi “In‐use barrier integrity of gloves” pubblicata su PubMed si evidenzia che i guanti in lattice e nitrile sono comparabili in condizioni di riposo, ma quando manipolati in condizioni simulate d’uso, il vinile mostra tassi molto maggiori di fallimento.
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Lo studio sulla permeazione chimica ha rilevato che il guanto in nitrile, esposto a movimento simulato con etanolo, ha ridotto il “breakthrough time” del 31% e aumentato il “steady state permeation rate” del 47% rispetto alla stessa situazione senza movimento: ciò significa che in mansioni con forte movimento ripetuto, la performance chimica può peggiorare. PMC
Implicazione: nella scelta va considerato non solo il materiale, ma anche la dinamicità del gesto.
Guanti in vinile
Materiale e caratteristiche generali
I guanti in vinile sono generalmente realizzati in cloruro di polivinile (PVC) con aggiunta di plastificanti. Sono sinonimo di guanto economico e di utilizzo “leggero”, pensati per un utilizzo a basso rischio meccanico o chimico. Non contengono lattice (e questa è un’ottima notizia per chi ne è allergico) e sono usati frequentemente in contesti alimentari come cucine e ristoranti, servizi di pulizia o lavori industriali leggeri.
Vantaggi
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Costo più basso rispetto agli altri materiali: ideali quando è richiesta un’alta rotazione e cambio frequente.
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Protezione di base per attività a basso rischio: per manipolazioni non complesse, dove non è necessaria un’alta protezione da fori, tagli e strappi.
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Non contengono lattice → utile per operatori allergici.
Svantaggi
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Protezione significativamente inferiore rispetto a lattice e nitrile soprattutto in ambienti a rischio: lo studio ha rilevato tassi di fallimento in condizioni di utilizzo dal 12 % al 61 % per vari marchi di guanti in vinile, contro gli 0-4 % per i guanti in lattice e 1-3 % per i guanti in nitrile. PubMed
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Abbastanza delicati: scarsa resistenza chimica, meccanica e ai solventi. La composizione del PVC plastificato non è ottimale per rischi elevati.
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Vestibilità meno aderente, elasticità e sensibilità tattile inferiori: può essere meno confortevole o limitante per compiti che richiedono manualità.
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Problema dello smaltimento: non sono biodegradabili, e la componente plastica del PVC può far nascere problemi di smaltimento corretto del materiale.
Usi consigliati
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Manutenzione leggera, pulizie generiche, attività di igiene dove il rischio biologico o chimico è basso.
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Manipolazione alimentare (in alcuni casi) in cui è richiesta una barriera base, ma non sono previsti solventi aggressivi o rischio elevato. (Nota: in ambienti alimentari con grassi e oli, verificare compatibilità PVC) steroplast.co.uk
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Attività dove il guanto va cambiato frequentemente e il costo è un fattore critico, e il livello di protezione richiesto è minore.
Casi studio / evidenze
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Lo studio “In‐use barrier integrity” ha evidenziato che, pur in condizioni non stressanti, i guanti in vinile mostravano tassi di fallimento molto più elevati rispetto ai guanti in nitrile e lattice; in manipolazione simulata i guanti vinile hanno fallito dal 12 % al 61 % delle volte, evidenziando una barriera compromessa. PubMed
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Studi scientifici indicano che i guanti in vinile vanno bene per compiti a basso rischio, ma non sono raccomandati per esposizioni a rischio chimico o contaminazione virale. Gloves.com
| Tipo di guanto | Vantaggi principali | Limiti principali | Usi consigliati |
| Lattice | Ottima sensibilità tattile, comfort, biodegradabile | Allergie al lattice, minore resistenza chimica | Procedure mediche leggere, manipolazione precisa |
| Nitrile | Alta resistenza meccanica/ chimica, no lattice | Costo più elevato, sensibilità tattile leggermente inferiore | Laboratori, industria, ambienti sanitari ad alto rischio |
| Vinile | Costo molto basso, alternativa senza lattice | Protezione inferiore, meno destrezza, minore barriera | Pulizie, alimentare, attività a basso rischio |
Come scegliere il guanto giusto?
Per ottimizzare l’acquisto e l’utilizzo dei guanti monouso, si consiglia di valutare i seguenti fattori:
- Rischio biologico e chimico: se l’attività comporta contatto con agenti infettivi, sangue, solventi, oli, detergenti aggressivi, è meglio scegliere il nitrile (o lattice se non ci sono allergie e il rischio chimico è contenuto).
- Allergie o sensibilità: se chi li indossa presenta sensibilizzazione o allergia al lattice, è meglio considerare soltanto i guanti in nitrile o vinile.
- Comfort e sensibilità tattile: se serve manualità e c’è un moderato rischio chimico o meccanico, i guanti in lattice potrebbero ancora essere la scelta migliore.
- Frequenza e rotazione d’uso / costo: nelle attività in cui i guanti vengono cambiati molto frequentemente e il rischio è basso, il vinile può risultare economicamente il più vantaggioso.
- Compatibilità alimentare o norme specifiche: in caso di contatto con alimenti, verificare che il guanto sia adatto, a seconda delle certificazioni che puoi verificare QUI.
- Gestione ambientale / fine vita: se l’azienda è sensibile all’impatto ambientale, il lattice biodegradabile può essere un plus, ma va comunque valutato il contesto d’uso e i requisiti igienico‐normativi.
Conclusione
In sintesi, non esiste un “guanto perfetto” per tutte le situazioni: la scelta dipende fortemente dal contesto d’uso, dai rischi da coprire, dalle normative, dal budget e dalle esigenze operative.
- Se cerchi sensibilità tattile massima e il rischio chimico/biologico è contenuto → il lattice resta una valida opzione.
- Se operi in un contesto con elevati requisiti di protezione (chimica, meccanica, biologica) o servono guanti privi di lattice → il nitrile diventa la scelta preferenziale.
- Se l’attività è a basso rischio, con necessità di copertura igienica semplice, alta rotazione, e budget contenuto → il vinile può essere economicamente la scelta più congrua, purché si accetti una protezione inferiore.
FAQ – Domande frequenti sui guanti in lattice, nitrile e vinile
♦ I guanti in nitrile sono utili?
Sì.
Perché offrono un’eccellente protezione meccanica e chimica, sono privi di lattice e adatti a contesti ad alto rischio.
Approfondimento: I guanti in nitrile rappresentano oggi lo standard professionale per ambienti sanitari, industriali e di laboratorio. La gomma sintetica NBR garantisce elevata resistenza a perforazioni, oli, solventi e sostanze chimiche aggressive. Inoltre, essendo anallergici (assenza di proteine naturali del lattice), risultano ideali per chi soffre di sensibilizzazione. Sono leggermente meno elastici dei guanti in lattice, ma garantiscono una barriera più affidabile nel lungo periodo.
♦ I guanti in lattice sono migliori dei nitrile?
Dipende.
Sì, se la priorità è la sensibilità tattile. No, se serve maggiore resistenza chimica o se l’operatore è allergico.
Approfondimento: Il lattice è imbattibile in termini di comfort ed elasticità, rendendolo perfetto per lavori di precisione (es. ambito medico o odontoiatrico). Tuttavia, è vulnerabile a oli, solventi e ad alcune sostanze chimiche. Inoltre, può causare reazioni allergiche a chi è sensibile alle proteine del lattice. Il nitrile, al contrario, è più resistente e versatile ma meno “morbido” al tatto.
♦ I guanti in vinile proteggono davvero?
Sì, ma solo in situazioni a basso rischio.
Sono ideali per attività brevi e igieniche, ma non per esposizione chimica o biologica intensa.
Approfondimento: I guanti in vinile (PVC) creano una barriera di protezione sufficiente per compiti leggeri come la pulizia domestica, la manipolazione alimentare o le operazioni a contatto con sporco non infetto. Tuttavia, diversi studi (es. Rego & Roley, 1999) mostrano un’elevata percentuale di fallimenti in condizioni di stress meccanico: per questo non sono raccomandati in ambito sanitario o industriale ad alto rischio.
♦ Quali guanti sono migliori per uso alimentare?
Dipende dal tipo di alimento.
Nitrile e vinile sono entrambi validi, ma il nitrile offre maggiore sicurezza per alimenti grassi o oleosi.
Approfondimento: Il vinile è spesso utilizzato nella ristorazione per il basso costo e l’assenza di lattice, ma può degradarsi a contatto con oli e grassi. Il nitrile, più stabile e resistente, è ideale per lavorazioni alimentari prolungate o contesti industriali. È importante verificare che il guanto riporti la certificazione per uso alimentare (Reg. 1935/2004 CE).
♦ Qual è il guanto più resistente?
Il nitrile.
Offre la migliore combinazione di resistenza meccanica e chimica.
Approfondimento: Studi comparativi (es. Rego & Roley, 1999; Korniewicz et al., 2002) hanno dimostrato che i guanti in nitrile hanno tassi di perforazione inferiori rispetto a lattice e vinile. Inoltre, resistono meglio a solventi e oli industriali. È il materiale consigliato in ambienti con rischio meccanico o chimico elevato.
♦ I guanti in lattice causano allergie?
Sì, possono.
Le proteine naturali del lattice possono provocare reazioni allergiche cutanee o respiratorie.
Approfondimento: Le allergie al lattice sono ben documentate nella letteratura scientifica e colpiscono una minoranza della popolazione, in particolare chi utilizza frequentemente guanti (operatori sanitari, addetti alla pulizia, parrucchieri, ecc.). Oggi molti produttori propongono versioni “low-protein” o “powder-free” per ridurre il rischio, ma in caso di allergia conclamata è necessario passare al nitrile o al vinile.
♦ Posso usare gli stessi guanti per prodotti chimici e alimenti?
Meglio di no.
Ogni settore richiede guanti certificati per il tipo di sostanza trattata.
Approfondimento: I guanti destinati a uso alimentare devono essere conformi alla normativa CE 1935/2004 e non rilasciano sostanze pericolose negli alimenti. I guanti da laboratorio o industriali, invece, sono progettati per resistere ad agenti chimici ma potrebbero non essere idonei al contatto con alimenti. È quindi buona prassi differenziare sempre i DPI per settore d’impiego.
♦ Quali guanti sono biodegradabili?
Principalmente il lattice.
Il lattice naturale si degrada più facilmente rispetto ai polimeri sintetici.
Approfondimento: Il lattice deriva da una fonte vegetale (Hevea brasiliensis) e, in condizioni adeguate, può biodegradarsi più rapidamente di nitrile e vinile. Tuttavia, il processo di degradazione dipende dall’ambiente di smaltimento (temperatura, umidità, presenza di microrganismi). I guanti in nitrile e vinile sono generalmente considerati non biodegradabili e devono essere smaltiti come rifiuti speciali o indifferenziati, in base all’uso.
♦ Quali guanti scegliere se non conosco i rischi specifici?
Scegli il nitrile.
È il materiale più versatile e offre il miglior compromesso tra comfort, protezione e durata.
Approfondimento: Il nitrile si adatta bene a contesti sanitari, industriali e alimentari, proteggendo da sostanze chimiche e biologiche comuni. È privo di lattice, ha buona elasticità e un’ottima barriera protettiva. È quindi la scelta “universale” in caso di dubbio o di uso misto.
♦ Ogni quanto vanno cambiati i guanti monouso?
Dopo ogni utilizzo.
Anche se non sembrano danneggiati, i guanti perdono efficacia dopo essere stati indossati a lungo.
Approfondimento: La durata massima dipende dal tipo di guanto e dal contesto d’uso. In ambito sanitario o alimentare, si raccomanda di sostituire i guanti dopo ogni attività o quando si passa da un ambiente all’altro per evitare contaminazioni crociate. In ambito industriale, invece, vanno cambiati non appena si osservano segni di stress, scolorimento o lacerazione.